Origine del Santuario
In località “Colle Rosa” di Poggio Mirteto, venerdì 27 giugno 1738, verso le ore 16, Lucia Del Bufalo (sposa di Giuseppe Antonio Donati), si mise a dire il Rosario, come ogni giorno, davanti ad un’immagine posta sopra la bocca del forno di casa.
L’immagine “tutta affumicata a causa del vicino forno e tutta offuscata e annerita” lasciava vedere solo il volto della Madonna.
All’improvviso Lucia rimase come sbalordita e quasi non credeva ai propri occhi, perché si era accorta che tutta la cortina di fumo che copriva l’immagine non c’era più ed era possibile, ora, vedere nitida e bella l’intera pittura: la Madonna, il Bambino e S. Antonio Abate; anzi le parve vedere la Madonna quasi staccarsi con le braccia dal muro come se volesse offrirle il Bambino.
Lucia, fuori di sé, di fronte a questo fatto per lei miracoloso, cominciò a gridare. Accorsero i vicini di casa, che rimasero anch’essi stupiti per l’accaduto e tutti furono d’accordo nel chiamare il fatto “avvenimento eccezionale”.
Un particolare curioso: raccontano le tradizioni locali che, quella sera del 27 giugno 1738, i vicini, dopo aver pregato assieme a Lucia, prima di ritirarsi, vollero accendere davanti all’immagine due lumi ad olio.
Nella notte si scatenò un vento fortissimo e cadde acqua abbondante; eppure i due lumi non si spensero fino alla mattina e la quantità di olio, nei lumi, era allo stesso livello della sera precedente.
La cosa fu attribuita ad un prodigio della Madonna. La fama dello “scoprimento” dell’immagine si diffuse e l’Autorità ecclesiastica aprì un regolare processo per verificare l’esattezza del racconto.
A ricordo dell’avvenimento, la popolazione di Poggio Mirteto decise di costruire una chiesa. Posta la prima pietra il 20 settembre 1741, la nuova chiesa fu benedetta il 9 ottobre 1748.
Incoronazione della Madonna e del Bambino Gesù
Il 29 giugno 1890 il Vescovo Mons. Paolo De Santis, delegato dal Capitolo Vaticano, incoronò solennemente le immagini della Madonna e del Bambino Gesù.
Le due feste in onore della Madonna
In questa occasione si decise di dedicare due feste alla Madonna della Misericordia il 23 gennaio e il 27 giugno di ogni anno.
La festa del 23 gennaio voleva sostituire quella, che aveva avuto origine nel 1753, quando un gruppo di devoti avevano chiesto all’Autorità religiosa di poter introdurre la festa dello Sposalizio di Maria. Una Compagnia laica, sotto il titolo dello Sposalizio di Maria, avrebbe garantito la continuità della festa. Ma poi la Compagnia si sciolse e la festa non fu più fatta.
La festa della Madonna della Misericordia, che fin dall’inizio si era tenuta nel mese di agosto in concomitanza alla fiera del posto, si decise di celebrarla il 27 giugno, giorno della ricorrenza del fatto miracoloso.
I restauri
Il tempo che passa, i terremoti e i fulmini hanno rovinato più volte la chiesa, che ha avuto bisogno di restauri. Ricordiamo soltanto gli ultimi interventi: quello del 1938, quello del 1978 e l’ultimo del 2007-2008, nel quale è stato rifatto il tetto, rovinato dal terremoto, il campanile, danneggiato da un fulmine, e l’interno della chiesa, che aveva subito numerose infiltrazioni di acqua.
Visitiamo la chiesa.
Nel presbiterio: sulla parete centrale c’è l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino e S. Antonio Abate; nella parete destra l’annunciazione dell’angelo a Maria; nella parete sinistra la visita di Maria a S. Elisabetta.
La pala dell’altare a destra di chi entra ha l’immagine della Madonna con il Bambino Gesù, S. Giuseppe in alto sulla destra, S. Gioacchino e S. Anna sulla sinistra. In basso sulla destra il piccolo S. Giovanni Battista con a fianco il musetto di un agnello.
Dipinto ad olio su tela. Ultimo restauro: 2009.
La pala dell’altare a sinistra di chi entra raffigura la Deposizione di Gesù dalla croce. Sono ben visibili sulla sinistra la madre di Gesù, Maria SS., e Nicodemo con il turbante.
Dipinto ad olio su tela.
Nel soffitto è affrescato il fatto miracoloso: l’immagine della Madonna, Lucia Del Bufalo e persone del popolo.
Sono interessanti anche le stazioni della via crucis affrescate sulle due pareti di destra e di sinistra.