San Giovanni Battista

San Giovanni Battista

San Giovanni Battista

Guardiamo la facciata.

Si dice che la chiesa sia stata eseguita su disegno di Angelo Savi da Parma.

Nel 1720 la chiesa fu  ristrutturata su disegno di Alessandro Specchi.

E’ dedicata a S. Giovanni Battista decollato ed è stata eretta nel 1601, come si legge sull’architrave delle due porte della facciata:

DIVO IOANNI  BAPTISTAE  SOC. MISERICORDIAE AD MDCI

(A S.Giovanni Battista la Società della Misericordia nell’anno del Signore 1601).

La Società o Compagnia della Misericordia ebbe la sua prima erezione a Poggio Mirteto nel 1570 e fu successivamente riconosciuta con titolo legale nel 1610. Aveva come luogo di culto la chiesa di S. Giovanni Battista, che gestiva in maniera autonoma con un cappellano e con rendite di terreni e fabbricati.

La chiesa fu usata anche come luogo di sepoltura fino ai primi anni del 1800, quando una legge proibì di seppellire i morti all’interno dei luoghi abitati. I morti venivano sepolti anche nei locali sotto la chiesa, ai quali si accedeva attraverso una scala che scendeva dalla sagrestia attigua.

La Compagnia della Misericordia ebbe una forte crisi di identità nel 1814, quando il recupero dei beni, tolti alla Compagnia nel periodo di dominazione francese (1813), fu possibile solo in piccolissima parte. Verso la metà del 1800 la Compagnia della Misericordia si chiamò Confraternita della Misericordia, Morte e Orazione.

Interessante, sulla facciata, il campanile a vela, che sostituì il campanile della chiesa, quando il Cardinale Lambruschini volle dare più spazio al Seminario, che aveva trasferito da S. Salvatore  Maggiore a Poggio Mirteto (1837).

Su due delle tre campane, si legge che la Società della Misericordia le ha fatte a proprie spese nel 1774 sotto il Pontificato di Clemente XIV “protettore” e viene riprodotto anche lo stemma del Papa.  Per capire meglio è necessario sapere che Fra Lorenzo Ganganelli,  frate conventuale, futuro Papa col nome di Clemente XIV (1769-1774), era stato  nel Convento di S. Valentino presso Poggio Mirteto. Diventato Cardinale, la Compagnia della Misericordia gli chiese di averlo come protettore. Una delle due lettere autografe, che si trovano nell’archivio parrocchiale, è la risposta del Cardinale, che si dice felice di accettare. La Protettoria rimase anche quando Fra Lorenzo divenne Papa.

 

Entriamo in chiesa.

La chiesa ha una sola navata con due cappelle nel lato destro e due cappelle nel lato sinistro.

Nel presbiterio, la pala dell’altare maggiore è particolare: è decorata da tutte e due le parti. Da una parte è raffigurata la nascita di Giovanni Battista, dall’altra viene rappresentato Giovanni Battista, decapitato, e un servo, che consegna la testa alla figlia di Erodiade.

Compagnia della misericordia, morte e orazione

Compagnia della misericordia, morte e orazione

Il quadro era, in origine, uno stendardo processionale, opera della pittrice Plautilla Bricci (Roma 1616-1690),  fatto in occasione dell’Anno Santo del 1675.

Dipinto ad olio su tela.  Ultimo restauro 1992.

La prima cappella, sul lato destro di chi entra,  è dedicata alla Madonna del Carmelo, rappresentata dal quadro del secolo XVII. I due santi, che pregano la Madonna, sono S. Antonio di Padova, che riceve lo scapolare,  e S. Filippo Neri. In alto si legge la scritta: DECOR CARMELI (Decoro del Carmelo).

La seconda cappella è dedicata a S. Gaetano. Il quadro rappresenta in alto la SS. Trinità, in basso, in atteggiamento contemplativo, S. Gaetano che scrive le Regole dei Teatini e S. Francesco Saverio in  cotta e stola bianca.

La scritta “PRINCIPALI  PATRONO” indica S. Gaetano come PATRONO PRINCIPALE di Poggio Mirteto.

Questo altare è il più importante della chiesa, perché è sorta qui la devozione a S. Gaetano. La prima festa solenne del santo fu celebrata nel

1698, appena 27 anni dopo che il papa Clemente X l’aveva proclamato santo (12 aprile 1671). La festa, che si continuò a celebrare ogni anno, fino al 1805 fu sempre gestita da Deputati della Compagnia della Misericordia. Di particolare valore è anche il quadro del 1745. La Compagnia della Misericordia diede incarico al canonico d. Sebastiano Picchi e al Cavaliere Clemente Maria Amici di recarsi a Roma per ordinare il quadro ad un pittore famoso. Tutti erano convinti che il quadro fosse stato dipinto dal Cav. Sebastiano Conca (Gaeta 1680-Napoli 1764) al quale furono pagati 65 scudi, ma nella ricevuta, che rilasciò,  il Cav. Conca afferma di ricevere il denaro non per sé, ma per conto di Gaspero Serenario, autore del quadro (Palermo 1707-1759. Dopo il 1730 il Serenario si era trasferito da Palermo a Roma, dove era entrato a far parte della cerchia del Conca).

La Compagnia della Misericordia aveva fatto fare, nel 1777, anche la statua di S. Gaetano“ consimile a quella” che si trova ancora oggi nella chiesa di S. Rocco. La statua, che veniva portata solennemente nella processione in onore di S. Gaetano, usciva e rientrava nella chiesa di S. Giovanni, dove era stabilmente custodita. Solo verso il 1970 la statua fu portata in Cattedrale, dove si può ammirare presso l’altare di S. Gaetano.

La prima cappella, sul lato sinistro di chi entra, è dedicata al Crocifisso (sec.XVII).In alto la scritta: IN HOC VINCES (Con questo (segno) vincerai)

Segue una nicchia con la statua di S. Antonio Abate.

La seconda cappella è dedicata alla Madonna. La sua  immagine con il Bambino occupa la parte superiore del quadro, in basso sulla sinistra  c’è

S. Pio V, che riceve ispirazione dallo Spirito Santo (colomba), e sulla destra S. Francesco di Paola, che offre un cuore ardente alla Madonna (il motto del santo è Charitas).

In alto la scritta: AVE MARIA.

Dipinto ad olio su tela, sec.XVII. Ultimo restauro 1992.

Guardiamo il soffitto.

Si notano due pitture: una più piccola sulla volta del presbiterio e l’altra più grande sulla volta della navata centrale. Le due pitture, insieme, rappresentano la glorificazione di Giovanni Battista. Nella pittura più piccola Dio Padre, nella più grande lo Spirito Santo sotto forma di colomba e il Figlio, Gesù, insieme a Maria, accolgono in cielo Giovanni Battista tra uno stuolo di angeli.

Queste due pitture sono opera di Michelangelo Cerruti (Roma 1666-1748) e sono state dipinte nel 1720.

Qualcosa sugli stucchi e le dorature.

Le cappelle e l’Altare Maggiore furono indorati da Giuseppe Galli nel 1702.

Gli stucchi dell’altare maggiore, della volta e del resto della chiesa furono fatti tra il 1702 e il 1713 da Carlo Patienti.

Le dorature della volta e del frontespizio  INTER NATOS MULIERUM NON SURREXIT  MAIOR (Tra i nati di donna non è sorto alcuno più grande) furono opera di Pietro Anelli e Andrea Dosio nel 1721.

Evidentemente nei secoli seguenti gli stucchi e le dorature hanno subito ritocchi e modifiche. Un consistente restauro delle cappelle ci fu nel

1853. L’interno della chiesa fu restaurato nel 1963. Nel 2010 è stato revisionato il tetto, restaurata la facciata, restaurati i dipinti della volta del  presbiterio e della navata, rifatto l’impianto elettrico.

S. Gaetano da Thiene

Nascita di Giovanni Battista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi lavori. Nel 2010 si è revisionato il tetto, si è fatto il restauro della facciata e degli affreschi della volta e si è provveduto all’impianto elettrico.