Chiesa di San Valentino

Chiesa di San Valentino

Il convento di S. Valentino, di cui la chiesa faceva parte, fu affidato nel 1574 dall’Abate Commendatario Alessandro Farnese ai Frati Conventuali.

La presenza dei Frati  Conventuali fu una benedizione  per Poggio Mirteto, perché aiutavano la parrocchia per le confessioni e soprattutto nella predicazione di tridui e novene.

La chiesa fu arricchita di altari laterali ornati da stucchi di stile barocco, che fanno da cornice alle  tele del XVII secolo.

Nel 1861 il Regio Commissario del nuovo Regno d’Italia decretò l’espulsione dei Frati Conventuali ed il passaggio dei beni alla Cassa Ecclesiastica. Successivamente chiesa e convento furono messi all’asta e furono acquistati da privati.

La chiesa venne acquistata dalla parrocchia di Poggio Mirteto nel 1892. Il Convento con il coro e la cappella, che erano dietro l’altare della chiesa, vennero acquistati nel 1893 dai religiosi francesi della Congregazione dello Spirito Santo.

Nel 1952 il Card. Adeodato Giovanni Piazza acquistò l’ex-convento, che divenne prima Villa del Seminario Vescovile di Magliano Sabina e poi Seminario Sabino.

Attualmente una parte dello stabile è adibita a casa del clero e l’altra all’accoglienza per gruppi di giovani. La chiesa è riservata agli ospiti della casa, ma nei giorni festivi è aperta anche ai fedeli della borgata.

Tra i membri della comunità religiosa  dei Frati Conventuali del Convento di S.Valentino figurano due insigni personaggi:

S.Giuseppe da Copertino e Fra Lorenzo Ganganelli, che divenne Papa col nome di Papa Clemente XIV (1769-1774).

E’ caratteristico il campanile a vela. Una delle due campane rimaste ha smesso di suonare perché lesionata. La campana è del 1666, ha in bassorilievo una salamandra e l’immagine di S.Antonio da Padova, è opera di Ioseph Savettus de Podio Mirteto.

 

Visitiamo la chiesa

La pala dell’altare maggiore rappresenta Gesù in croce, la Madonna e S. Giovanni.Un frate sulla sinistra e una suora sulla destra sono in atteggiamento di preghiera e di contemplazione.

La tela ad olio  è opera della Scuola di Guido Reni.

La prima cappella a sinistra di chi entra è dedicata a S. Filippo Neri. Il quadro sembra copia di quello famoso di Guido Reni (1575-1642), che si trova a Roma, Chiesa Nuova.

La seconda cappella è dedicata a S. Antonio da Padova. Il quadro è probabilmente opera di Vincenzo Manenti (1599-1673), nativo di Orvinio, che ha lavorato anche nella chiesa S. Maria degli Angeli di Montopoli, un tempo convento, come quello di S. Valentino,  dei Frati conventuali.

Santa Barbara

Santa Barbara

La terza cappella è dedicata a S. Barbara, che ha nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra il fuoco, perché protettrice contro i fulmini. Nello sfondo del quadro c’è la torre, dove fu rinchiusa dal padre e che divenne simbolo della santa. La figura inserita in un ampio paesaggio sembra riflettere modi raffaelleschi.

La tela ad olio è del XVII secolo.

 

La prima cappella a destra di chi entra è dedicata a S. Francesco, che offre delle rose alla Vergine e a Cristo, seduti in trono.

La seconda cappella : E’ dedicata alla Vergine Immacolata con la mezza luna sotto i piedi e le dodici stelle intorno alla testa. In basso la scritta: DIGNARE ME LAUDARE TE, VIRGO SACRATA –  DA MIHI VIRTUTEM CONTRA HOSTES TUOS (Permettimi di lodarti, Vergine santa—Dammi forza contro i tuoi nemici).

Sui due pilastri racchiusi in piccoli riquadri ci sono due affreschi rappresentanti a sinistra S. Francesco d’Assisi, a destra S. Antonio da Padova.

La terza cappella è dedicata a S. Giuseppe da Copertino (Copertino 1603-Osimo 1663), santo frate conventuale, che viene rappresentato in levitazione mentre contempla la croce. Il Santo turbava la tranquillità dei conventi per le continue estasi che aveva, per questo i superiori lo spostavano da un convento all’altro. Per un certo periodo sarebbe stato anche nel convento di S. Valentino.