Un intervento straordinario

Domenica 7 marzo 2021

Gentili Signore e Signori, cari fedeli di Poggio Mirteto,

mi vedo costretto a fare ciò che detesto di più e che ho cercato in tutti i modi di evitare fino ad ora, e cioè bussare alla porta del vostro portafoglio.

Come sapete la Parrocchia vive con le vostre offerte, con le cosiddette “entrate ordinarie”, che – per capirsi – sono quelle che si raccolgono le domeniche durante le messe; ma ho l’impressione che il più delle volte corriamo il rischio di dimenticare che la Parrocchia non è una famiglia media che con un po’ di impegno può vivere con uno stipendio medio, ma è – almeno dal punto di vista amministrativo – una piccola azienda che fa i conti con spese di gestione ingenti. Il problema non è tirare fuori quanto occorre per le singole attività, che il più delle volte sono autogestite e autofinanziate, ma piuttosto avere i mezzi per far stabilmente fronte ai sei (6) contatori Enel e ai due (2) del Gas, alle spese di Assicurazione, e alla manutenzione (ordinaria e straordinaria) che è richiesta da chiese e ambienti vecchi come i nostri. Abitualmente le entrate ordinarie si aggirano intorno a una media di 250,00 euro a settimana, totalmente insufficienti nonostante l’impegno massimo nel tenere i consumi ridotti al minimo. Questo prima o poi mi costringerà a decidere cosa chiudere e cosa tenere aperto!

Ma di questo ne riparleremo all’inizio del nuovo anno a settembre.

Intanto non posso fare a meno di chiedere un intervento straordinario:

  • è stato necessario rinnovare completamente l’impianto audio dei microfoni (chi frequenta spesso la chiesa si è accorto che da tempo non funzionavano più a dovere); e l’intervento non era rinviabile; la spesa totale sfiora i 3.000,00 euro;
  • è necessario rifare il portoncino dei locali della Caritas, accanto a san Rocco; anche questo intervento non è rinviabile; la spesa sfiora i 700,00 euro;
  • è necessaria una manutenzione straordinaria delle campane, prima che il tempo presenti un conto salato; la spesa dovrebbe aggirarsi intorno ai 500,00 euro.

Come vedete è urgente raccogliere poco più di 4.000,00 auro.

Comprendo che molti si trovano in difficoltà, soprattutto a causa della pandemia. A loro chiedo solo di non smettere di pregare per tutti, particolarmente per i sofferenti. Mi rivolgo però ai tanti che possono, con uno sforzo non esagerato, dare un contributo sostanzioso, e li invito a fare la loro parte. Qualcuno prima di noi ci ha lasciato questa eredità e questo patrimonio comune…; ora noi dobbiamo fare quanto ci compete per lasciare a chi verrà dopo di noi questo bene comune per la città.

Per questo domenica prossima, 14 marzo, faremo una raccolta straordinaria: venite armati di contanti! Ovviamente si accettano anche assegni intestati a “Parrocchia Cattedrale Santa Maria Assunta”, o per chi preferisce un bonifico l’Iban è il seguente: IT52J0306973730000000101267.

Sono certo di non restare deluso. Grazie in anticipo!

                                            Il Parroco e il Consiglio Economico Parrocchiale

Veri o falsi. Omelia del 29 agosto

Martirio di san Giovanni Battista

Oggi siamo qui per celebrare e festeggiare il martirio di san Giovanni Battista.
La parola martire, vuol dire testimone. Il martire è colui che testimonia la sua fede in Gesù davanti alla morte: o rinneghi la tua fede in Gesù e vivi, o testimoni Gesù e muori. I primi testimoni sono gli Apostoli, sono chiamati “testimoni oculari”, cioè hanno visto Gesù vivo, hanno visto Gesù morto, e hanno rivisto Gesù risorto; e davanti alla morte, pur di non rinnegare Gesù risorto hanno subito il martirio. Poi ci sono tutti i “testimoni della fede”, cioè quelli che non hanno visto Gesù, ma hanno creduto in lui, e lo hanno preferito alla vita stessa; questi martiri durano ancora oggi, con un fiume ininterrotto di sangue versato per la fede.

Noi abbiamo la non trascurabile fortuna di non subire persecuzione; una fortuna che una infinità di persone non hanno; e allora la nostra fede dovrebbe crescere florida e rigogliosa, senza ostacoli, arrivare ovunque. E invece guardandoci attorno vediamo che non è così: la nostra fede, qui e oggi, tra di noi, sembra come spenta, come assopita, come la terra che ha subito questa forte siccità. L’indifferenza, l’odio, la cattiveria, il pregiudizio, la divisione, la calunnia… prosperano tra di noi.

Facciamoci aiutare allora da due figure qui presenti stasera.

Una è quella di sant’Antonio Abate, il primo grande santo non martire, che ci ricorda che il martirio ha tante forme e consiste in una lotta quotidiana contro il male e contro la tentazione. Non serve per forza versare sangue per essere di Gesù, basta – e lo ridico ancora una volta e lo ripeterò tante e tante volte per il tempo che passeremo insieme – basta farsi carico delle offese, dei torti, e delle umiliazioni che riceviamo, senza rimetterle in circolo amplificate; bisogna diffondere bene e amore e non odio e maldicenze.

La seconda figura che ci viene in aiuto e proprio il festeggiato: san Giovanni Battista. L’episodio della sua morte lo abbiamo appena riascoltato nel vangelo; a san Giovanni non è stato chiesto di rinnegare la fede, ma è stato chiesto di tacere la verità, di non dire più ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: è un martire della verità; ha chiamato le cose con il loro nome: giusto o sbagliato, vero o falso. Noi magari non siamo come Erode, anche se forse non lo siamo solo perché non ne abbiamo la possibilità; ma certamente tante e tante volte siamo come i suoi commensali, che stanno li zitti zitti senza dire niente o facendo finta di niente. Non è forse vero che le nostre espressioni più ricorrenti sono: «Ma che male c’è? Ma gli altri fanno peggio! Ma in fondo non faccio del male a nessuno! Ma ormai tutto il mondo è così! Ma è solo un vizio non è più un peccato! Ma basta che c’è amore! (tanto la parola amore la mettiamo ovunque)…»; e la differenza tra le cose non esiste più, non si può più dire questo è giusto e quest’altro è sbagliato, perché non si vuole offendere la libertà degli altri o il loro diritto di fare ciò che vogliono. No! l’uomo è libero se può scegliere il bene, non se può scegliere il male, perché bene e male non sono la stessa cosa; l’uomo è vero se può avvicinarsi il più possibile alla verità, non se può costruirsi una verità tutta sua, anche se è falsa.

Oggi scegliamo se essere testimoni della verità, come san Giovanni Battista, o testimoni della falsità e dell’inganno, come Erode e i suoi; e la differenza è spesso sottile.